La dieta mediterranea: patrimonio culturale dell’umanità

La dieta mediterranea: patrimonio culturale dell’umanità

Pasta, olio d’oliva, cereali, carne, pesce, verdura, la Dieta Mediterranea è realmente una dieta? Scopri di più

Ora che l’estate è alle porte si sente parlare molto  frequentemente di diete, attività sportiva e tanto altro per cercare di perdere i chili di troppo, compresa la Dieta mediterranea.

Fu “scoperta” dal medico statunitense Ancel Keys, che nel 1945 sbarcò a Salerno insieme al contingente americano. Durante la sua permanenza nel Cilento si accorse che, nei Paesi appartenenti al bacino mediterraneo, le patologie cardiovascolari erano meno diffuse che nel suo Paese d’origine.

Keys ipotizzò, quindi, che quella che lui definì come “Dieta mediterranea” poteva essere in grado di diminuire i rischi di incorrere in malattie dell’apparato cardiovascolare e, conseguentemente, di aumentare la longevità di chi la adottava. Seguirono diversi studi che stabilirono che l’incidenza delle patologie vascolari era inferiore nei Paesi dove si utilizzava questo tipo di alimentazione.

I risultati ottenuti sono stati spiegati con l’importanza che la Dieta mediterranea attribuisce sia ad alimenti quali frutta, verdura, cereali, legumi e pesce, sia alla limitazione del consumo di carni, latticini e grassi saturi.

Questi ultimi tre alimenti, decisamente limitati nella dieta mediterranea, sono invece oggetto di forte consumo nelle popolazioni in cui l’incidenza delle patologie cardiovascolari risulta particolarmente elevata (per esempio Stati Uniti e Finlandia).

Si può parlare di Dieta Mediterranea?

Parlare di Dieta mediterranea è, in realtà, un errore. Se, infatti, ci confrontiamo con più nutrizionisti ognuno utilizzerà questa locuzione per sostenere le proprie convinzioni alimentari, promuovendo un’alimentazione più permissiva. Questa comprende pane, pasta, olio d’oliva, pizza, vino, cereali, carne, pesce. Viceversa promuovendo un’alimentazione più restrittiva che comprende solo frutta, verdura, olio d’oliva e cereali.

Una “dieta” dovrebbe fissare i fabbisogni calorici dei singoli, in base al peso, all’altezza, al sesso, all’età, all’attività sportiva. In sostanza, quindi, si potrebbe parlare più che di dieta di “indicazioni alimentari mediterranee”. Effettivamente se si è in sovrappeso o si hanno problemi di salute è sempre opportuno rivolgersi ad uno specialista che saprà cosa consigliarci.

Se, invece, la nostra intenzione è cercare di nutrirci bene, senza esagerare con cibi come fritti, burro e grassi  in generale, allora è opportuno privilegiare il consumo di frutta, verdura, olio d’oliva, cereali, modeste quantità di carne, pesce e latticini. Io, personalmente, sono dell’idea che è bene mangiare un po’ di tutto, ovviamente quando non ci sono problemi particolari.

C’è da dire, inoltre che l’olio di oliva è anche un potente antiossidante dal momento che contiene grandi quantità di vitamina E. Il consumo di grandi quantità di fibre, dovuto agli apporti di cereali integrali, verdura e frutta, mantiene, invece, in buona salute l’apparato digerente ed è indicato come una efficace prevenzione contro l’insorgenza di tumori del colon. Frutta e verdura sono, infine, ricche di vitamine ed antiossidanti, in grado di promuovere il benessere dell’organismo e di contrastare i fenomeni di invecchiamento cellulare.


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In ogni caso, la “Dieta mediterranea”, dal novembre 2010, è stata iscritta nelle liste del patrimonio culturale dell’umanità.

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