Varicella, sintomi e cura

Varicella

E’ da circa un mese che in classe di mio figlio uno degli amichetti, a turno, è costretto a restare a casa per via della varicella. Io mio piccolino non l’ha avuta, quindi rischia il contagio. I bambini solitamente non sono vaccinati, perché quello della varicella non è un vaccino obbligatorio o fra quelli consigliati. In realtà il servizio sanitario non fornisce questo vaccino gratuitamente, almeno in Campania, e la scelta è dei genitori. Si stima che il vaccino sia efficace nel 96% nelle forme più gravi e nel 70-85% nelle forme lievi. Il vaccino è consigliato per gli adolescenti e gli adulti.

La varicella è una malattia esantematica molto contagiosa, provocata dal virus Varicella zoster, della famiglia degli Herpes virus. Si trasmette da uomo a uomo ed è diffusa soprattuto tra i bambini. Dopo un periodo di incubazione di circa 2 o 3 settimane, la malattia esordisce con un esantema cutaneo, o rush, febbre, mal di testa e malessere generale. Inizialmente compaiono piccole papule rosa, simili a brufoli, sul viso e sul tronco, che poi si diffondono nel resto del corpo. Queste papule evolvono in  vescicole che successivamente si trasformano in crosticine, destinate a cadere.

La trasmissione avviene per via aerea o con il contatto delle lesioni della varicella. La contagiosità inizia due giorni prima della comparsa dell’eruzione cutanea, fino alla evoluzione in crosticine.

La terapia è relativa ai sintomi: paracetamolo per i bambini, aspirina per gli adulti e prodotti che alleviano il prurito.

La varicella solitamente si risolve in una decina di giorni e raramente comporta complicanze. Questo può accadere solo per le persone immunodepresse. La malattia è un pò più aggressiva negli adulti.

Il virus produce immunità permanente e rimane latente nell’organismo per tutta la vita. In rarissimi casi può risvegliarsi dopo i 50 anni, dando luogo all’herpes zoster, il cosiddetto “fuoco di Sant’Antonio”: si presentano nuovamente delle vescicole e dolore localizzato che dura per circa un mese.

In gravidanza il contagio è pericoloso nei primi due trimestri di gestazione, perché può trasmettersi al feto. Anche se la mamma contrae il virus da 5 giorni prima a 2 giorni dopo il parto, può verificarsi una forma grave di malattia nel neonato.

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