Le vaccinazioni

Le vaccinazioni

Le vaccinazioni sono il mezzo più efficace per prevenire le malattie infettive molte delle quali, se contratte in età adulta, possono causare gravi conseguenze.  I vaccini sono studiati in maniera adeguata prima di essere messi in commercio, per valutare l’efficacia e gli eventuali rischi. E’ importante vaccinare i bambini per cercare di eliminare proprio le malattie che sono oggetto di vaccinazione.
In Italia ci sono quelle obbligatorie e quelle raccomandate e vanno somministrate a partire dal 3° mese di età con una serie di richiami. Esistono dei calendari seguiti proprio dagli operatori sanitari dei servizi vaccinali, disponibili anche sul sito del governo, sezione salute, o sui libretti sanitari dati in ospedale al momento della nascita del bambino. Solitamente è la Asl di appartenenza a chiamare i genitori per le vaccinazioni.
Le vaccinazioni obbligatorie sono: antidifterica e antitetanica, somministrate insieme a quello per la pertosse a partire dal 3° mese di età con richiami;  antipoliomielitica e antiepatitevirale B, anch’essi somministrate a partire dal 3° mese di età, con richiami.
Le vaccinazioni non obbligatorie ma consigliate (mio figlio le ha fatte tutte) dal Sistema Sanitario e gratuite sono: morbillo, parotite, rosolia, Haemophilus influenzae b.  Solitamente morbillo, parotite e rosolia vengono somministrate insieme a partire dal 13° mese di età con richiami, il Haemophilus influenzae b va somministrato dal 3° mese con richiami.
Anche se per qualche ragione si allungano i tempi tra una dose e l’altra, non si compromette l’efficacia dell’intero ciclo, purché lo si porti a termine. Se un genitore si rifiuta di far vaccinare il figlio, verrà chiamato per un colloquio informativo presso la ASL di appartenenza. Al compimento del diciottesimo anno di età, il ragazzo non vaccinato verrà invitato ad attuare di sua spontanea volontà le misure di prevenzione.
Altre vaccinazioni come varicella, pneumococco e meningococco possono essere effettuate dagli operatori sanitari se i genitori lo richiedono, in alcuni casi pagando un ticket. E’ importante, in questo caso, chiedere consiglio al pediatra che darà tutte le indicazioni in merito.

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